L’ASPIRAZIONE DELLA VIA AEREA ARTIFICIALE – UPGRADE 2022

Matteo Manici – Infermiere di Terapia Intensiva, AOU Parma – IT

Stefano Parise – Infermiere Specialista Clinico di Cure Intense, Ospedale Regionale di Lugano, EOC – CH

Stefano Bambi – Professore Associato Med.45 – Università degli Studi di Firenze-IT

Alberto Lucchini – Coordinatore Infermieristico Terapia Intensiva Generale, San Gerardo ASST Monza Brianza – IT

In condizioni fisiologiche le secrezioni delle mucose respiratorie (naso, cavo orale, trachea, bronchi) sono trasparenti e fluido-viscose; vengono “spazzolate” verso l’alto dalle ciglia vibratili ed espettorate all’esterno, oppure deglutite nel tratto digerente. In condizioni patologiche, le secrezioni possono assumere aspetto e caratteristiche diverse: sierose, mucose, catarrali, mucopurulente, purulente, emorragiche, ematico-gelatinose, rugginose, schiumose, fetide o fibrinose. Sfugge agli obiettivi di questo post identificare le cause eziopatogenetiche alla base della modificazione patologica delle secrezioni respiratorie, ma molte di loro sono legate a condizioni che si verificano nell’assistito e che portano al posizionamento di una via aerea artificiale (tubo endotracheale, cannula tracheostomica, tracheostomia definitiva).

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Infermiere di anestesia e trapianto polmonare

A cura di Filippo Marchese e Pasquale Iozzo

Il trapianto di polmone è un’opzione terapeutica sempre più frequente per i pazienti con malattie polmonari allo stadio terminale. L’infermiere di anestesia opera a contatto con diverse figure professionali che vanno dal medico anestesista al tecnico della perfusione cardiocircolatoria, passando per l’infermiere circolante e l’infermiere strumentista. Divide il suo operato nei blocchi operatori tra la sala operatoria e la sala risveglio, dove coadiuva il medico anestesista ed è responsabile della gestione del paziente narcotizzato, della conoscenza e del governo dei macchinari di infusione e di monitoraggio, della gestione nell’immediato post-operatorio, sia in condizioni di instabilità clinica.

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Umidificazione delle vie aeree

A cura di Matteo Manici, Alberto Lucchini, Stefano Bambi

L’umidità e via aerea: una liaison perfetta

Ossigenoterapia “tradizionale”, ossigenoterapia ad alto flusso, ventilazione non invasiva (NIV), ventilazione invasiva. Termini che fino a pochi mesi fa riguardavano in modo esclusivo il mondo dell’ospedale e qualche setting assistenziale per cronici e di cui si discuteva quasi esclusivamente ad eventi di terapia intensiva o pneumologia. Tubo, casco, maschere, occhialini sono improvvisamente diventati termini di discussione generale, di cui si legge sui giornali e di cui si sente parlare opinionisti nelle trasmissioni di intrattenimento televisivo. Noi, come infermieri, siamo chiamati a conoscere le variabili in gioco per “garantire la corretta applicazione delle prescrizioni terapeutiche”1 durante la somministrazione di ossigeno e la ventilazione invasiva (e non). Aldilà delle opzioni ventilatorie e delle scelte cliniche ad esse legate ci sono valutazioni francamente assistenziali che vale la pena ricordare, perché possono influenzare in modo dinamico e continuo la ventilazione stessa: umidificazione dei flussi di gas, aerosol terapia, management delle secrezioni, postura e mobilizzazione dell’assistito, ne sono validi esempi.

L’umidificazione ottimale dei delivery device è certamente una delle variabili determinanti, specie per l’ossigenoterapia ad alto flusso (nasale2 o in maschera3), per la tollerabilità della terapia da parte delle persone sottoposte a NIV4 e per la sicurezza della ventilazione meccanica5.

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Decontaminazione delle vie aeree

Il post di oggi è presentato da Gianfranco Magi un amico e collega, approfittando della sua esperienza in tema di gestione dell’emergenza territoriale. Infermiere dal 2000, lavora presso l’azienda AUSL della Romagna (ambito di Rimini) come infermiere specialista in Area Critica in cui ha maturato esperienze lavorative in Pronto Soccorso, Servizio di Emergenza Territoriale 118 operante su mezzi di soccorso avanzato (ambulance nurse, automedica), ICU e BOP.
Docente in corsi di formazione sulla gestione avanzata delle vie aeree, ventilazione meccanica e sistemi di monitoraggio ed istruttore Cadaver-Lab by EMPT solutions. Continua a leggere

Modalità di ventilazione meccanica: Volume Controlled Ventilation (parte 1)

Negli ultimi post abbiamo trattato tematiche e monitoraggi piuttosto complessi. Oggi, invece, parleremo di un argomento che molti di voi conoscono bene, ovvero di una delle più comuni modalità di ventilazione meccanica: la ventilazione a volume controllato (VCV) con flusso costante. Continua a leggere

Corso di Perfezionamento Universitario per infermieri!

logo cattolicaIn questo post non tratto una particolare tematica inerente la ventilazione, ma divulgo con piacere un progetto che è diventato realtà. L’esperienza positiva rilevata in termini di partecipazione e indice di gradimento scaturita dal progetto “le curve che tolgono il fiato” ci ha spinto ad elaborare una piattaforma formativa ben più ampia e variegata. L’ottima notizia risiede nel fatto che il programma è stato approvato, con nostra grande soddisfazione, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il Corso di Perfezionamento ha lo scopo di fornire agli infermieri approfondimenti, nonché acquisizioni ex novo, di competenze cliniche e gestionali nel campo della ventilazione meccanica e dell’assistenza al paziente ventilato artificialmente. Continua a leggere