Reverse Triggering

English version edited by Giulia Azzini, Rn, Intensive Care Unit, Department of Anaesthesiology, Emergency and Intensive Care Medicine (DAEICM), Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), Bellinzona, Switzerland.

In order to understand this asynchrony, it is important to know the meaning of ” Entraiment”. In physics, this term defines the phase and the timeline of a periodic external output. In a neuroscientific field, “entrainment” is when the cerebral waves show a superimposable oscillation on a periodic external stimulus. For example, exposure to music can cause a “respiratory entrainment” in the respiratory area of expertise attributed to a permanent and repetitive reaction between neural respiratory cycles distributed by the ventilator.

Continua a leggere

REVERSE TRIGGERING

Yin e Yang: l'integrazione degli opposti, significato e importanza

REVERSE TRIGGERING

Prima di approfondire questa asincronia è necessario comprendere il significato di “entrainment”. In fisica questo termine si riferisce all’allineamento della fase e del periodo di un sistema oscillatorio non lineare, con la fase e il periodo di un input esterno periodico. In ambito neuroscientifico si parla di entrainment quando le onde cerebrali mostrano un’oscillazione sovrapponibile ad uno stimolo esterno periodico, come ad esempio la musica. In fisiologia respiratoria “respiratory entrainment” si riferisce ad una relazione fissa e ripetitiva tra i cicli respiratori neurali ed i cicli respiratori meccanici erogati dal ventilatore. Questo fenomeno è conosciuto in studi su animali sedati e in persone sane negli stati di veglia, sonno e durante anestesia.1

Nel 2013 è stato osservato per la prima volta l’entrainment respiratorio in pazienti critici sottoposti a ventilazione meccanica e questo pattern respiratorio è stato definito “reverse triggering”, in cui le contrazioni del diaframma sono apparentemente innescate dall’insufflazione del ventilatore con rapporti differenti (1:1; 1:2; 1:3) e con diversi fenotipi (precoce, medio e tardivo).2,3

La patogenesi, non ancora del tutto nota, è data dalla probabile attivazione di riflessi polmonari vago mediati, insieme ad influenze corticali e sub-corticali.3

Continua a leggere

Doppio Trigger (Double Triggering or Breath Stacking)

Spezzo con questo post il tema delle modalità di ventilazione e riprendo l’interazione paziente-ventilatore asincrona. Negli articoli precedenti ho trattato l’autociclaggio, lo sforzo inefficace e l’asincronia di flusso. Oggi presento il doppio trigger (double triggering or breath stacking), un’alterazione che si verifica con una discreta frequenza e che cela anch’essa potenziali effetti deleteri. Questa asincronia si instaura maggiormente in pazienti con grave danno polmonare e drive respiratorio elevato1. Continua a leggere

Sforzo inefficace (Ineffective effort)

Tra gli obiettivi da perseguire durante la ventilazione meccanica la riduzione delle asincronie tra paziente e ventilatore riveste un ruolo di grande importanza1. Tra di esse lo sforzo inefficace risulta essere la più frequente2. L’inizio della fase inspiratoria è molto delicata e richiede l’attivazione della muscolatura inspiratoria del paziente, che superando la soglia impostata, innesca il trigger del ventilatore. Continua a leggere

Asincronie paziente-ventilatore, una revisione narrativa

In questo post ripropongo un articolo già pubblicato su Nurse24, con lo scopo di presentare al pubblico di Triggerlab un problema ricorrente e delicato nell’interazione tra paziente e ventilatore. Il lavoro che segue è una nostra revisione narrativa che presenta in modo sintetico lo stato dell’arte in tema di asincronie. Quest’anno si darà più spazio a questo argomento e cercheremo di spiegare tutte le asincronie più ricorrenti, come già fatto in passato con l’autociclaggio.

Continua a leggere

Questione di flusso…Asincronia di flusso

download

For English version click Question of Flow

Riprendo la storia di Manuel, un paziente che ventila in VCV o meglio in AC – VCV:
• VT= 400 ml
• FR = 20
• I:E=1:1 (= Ti/Ttot 50%)
Queste impostazioni producono un ciclo respiratorio= 60/20=3 sec; Tempo inspiratorio=1.5 sec e un tempo espiratorio=1.5 sec.
Supponiamo a questo punto che il nostro medico di guardia ci chieda di ridurre la frequenza respiratoria a 12 atti/min.
Portando la frequenza impostata a 12 atti/min e lasciando inalterato il rapporto I:E=1:1 si genera una variazione della durata del ciclo respiratorio, che passerà da 3 a 5 secondi, con conseguente aumento sia del Ti che diventerà di 2.5 secondi che del Tesp 2.5 secondi. (Figura 1) Continua a leggere

Volume Controlled Ventilation (parte 2)

Nel post precedente abbiamo parlato di ventilazione a volume controllato con flusso costante, spiegando quale sia la logica di funzionamento e analizzando la variabile indipendente e dipendente, al fine di introdurre l’equazione di moto dell’apparato respiratorio. Oggi si prosegue e cercheremo di capire cosa accade se il paziente riacquista drive respiratorio. Risulta necessario, prima di introdurre l’argomento, fare alcune considerazioni che giocano un ruolo chiave in ciò che definiremo ventilazioni assistite/controllate. Continua a leggere

Autociclaggio (autocycling)

draghi-pilota-automatico-2FOR ENGLISH VERSION CLIC HERE

Nel post precedente affrontato da Enrico sono stati spiegati i tipi di trigger e l’importanza che rivestono durante l’inizio della fase inspiratoria e il ciclaggio alla fase espiratoria durante ventilazione meccanica.

Il trigger inspiratorio è un dispositivo che permette una sorta di comunicazione tra paziente e ventilatore: Continua a leggere